L’Ema su AstraZeneca: “E’ in corso una inchiesta su alcuni lotti specifici. Saremo trasparenti”.
BRUXELLES (BELGIO) – In attesa della decisione finale, l’Ema in conferenza stampa con Emer Cooke è ritornato su AstraZeneca. “Ribadiamo quanto detto nei giorni scorsi – ha detto la direttrice dell’ente regolatorio, riportata da La Repubblica – i benefici del vaccino sono superiori ai casi (rarissimi) di trombosi. E’ stata aperta un’inchiesta su alcuni lotti specifici prodotti dall’azienda anglo-svedese“.
L’Ema: “Decisione finale entro giovedì 18”
Anche sulle tempistiche l’Ema non sembra avere dubbi: “La decisione finale sarà comunicata entro giovedì 18 – ha confermato Emer Cook – la fiducia nella sicurezza e nell’efficacia dei vaccini che abbiamo approvato è di fondamentale importanza e, per questo saremo trasparenti al massimo. La nostra priorità è garantire la sicurezza del vaccino e comunicare i risultati. L’obiettivo è quello di arrivare ad una conclusione chiara per capire eventuali nessi tra i vaccini e i casi di trombosi“.
Accordo Ue e Pfizer
Gli Stati sono in attesa della risposta dell’Ema e stanno organizzando una ripartenza da venerdì 19 marzo. In Italia, inoltre, si ragiona su una possibile campagna sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca. Sono molti, infatti, i cittadini pronti a fare un passo indietro sulle dosi del farmaco dell’azienda anglo-tedesca.
Intanto l’Unione Europea continua a stringere accordi con le case farmaceutiche per accelerare la campagna degli Stai membri. L’ultimo è quello con Pfizer. L’azienda ha assicurato 10 milioni di dosi in più entro giugno. “So quanto sia cruciale il secondo trimestre – ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen – questi 10 milioni di dosi porteranno il numero totale di Pfizer nel secondo trimestre ad oltre 200 milioni. Questa è un’ottima notizia. Offre agli Stati membri spazio di manovra e possibilmente di colmare le lacune nelle consegne“.
L’azienda tedesca, quindi, dovrebbe consegnare 90 milioni di dosi nel terzo e nel quarto trimestre e non più 100 come previsto in un primo momento vista la decisione dell’Ue di anticipare 10 milioni di vaccini.